IL SONNO DEI NEONATI NELLE PRIME ORE DI VITA

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IL SONNO DEI NEONATI NELLE PRIME ORE DI VITA

Avrà sonno? Lo lascio dormire o lo sveglio per allattare? E quando non dorme per niente?

Ho messo al mondo due figli e ho lavorato per anni in un reparto di ostetricia e quello che ho visto sono innumerevoli creature ognuna con ritmi diversi: chi piange disperato alla ricerca di un seno; chi se la dorme beato per ore e ore di fila; chi fa piccoli pisolini nella culla; chi sta bene solo se ènel letto accanto alla mamma.

In questo quadretto UNA SOLA COSTANTE: LA PREOCCUPAZIONE DELLE MAMME!!

Sul fatto che ogni bimbo sia diverso dall’altro siamo ormai tutti d’accordo, ma questo non placa i dubbi che possiamo avere.

E se abbiamo troppe incertezze non sappiamo poi come agire con le nostre creature.

Cosa fare allora?

Proviamo a capire meglio come funzionano i ritmi del sonno di un neonato durante le sue prime ore di vita facendoci aiutare dalla professionalità e dall’esperienza dell’ostetrica Dottoressa Laura Rosati.

Facciamo solo due premesse:

  • le cose che leggerete fanno riferimento a bambini sani nati a termine, poiché nei casi di bimbi immaturi ci sono specifiche procedure a cui si fa riferimento e la maturazione cerebrale dei neonati prematuri non sempre è sufficiente per esprimere segnali come fanno quelli nati a termine.
  • è fondamentale tenere presente  le condizioni in cui è avvenuto il parto.      IN CONDIZIONI FISIOLOGICHE i cuccioli si autoregolano. Loro sanno molto bene sin dai primi istanti se hanno fame, sonno, freddo, voglia di coccole e lo esprimono con il pianto. E’ stando in relazione con loro che possiamo imparare a conoscerci e a cogliere i loro segnali;                                         IN CONDIZIONI DI NON FISIOLOGIA l’innata capacità di autoregolazione dei cuccioli, può subire interferenze a causa di un parto difficile, un taglio cesareo, una anestesia, l’assunzione di farmaci o simili. In queste situazioni il sonno del neonato può subire variazioni per cui può darsi che nelle prime ore di vita si presenti una maggiore sonnolenza o una maggiore irrequietezza. Rispettare i ritmi e i bisogni dei neonati diviene allora ancora più importante per permettere loro di “smaltire” le fatiche del parto, poiché non dimentichiamo che la possibilità di regolarsi è strettamente collegata alla presenza della mamma. Infatti, nei primi periodi di vita il sistema nervoso autonomo del piccolo non è ancora completamente sviluppato e si autoregola con quello materno.

Detto ciò, Laura ci spiega che i ritmi del sonno del neonato, subito dopo il parto, sono strettamente legati alla scarica adrenalinica.

Mamma e bambino hanno appena attraversato una esperienza fisica molto potente e si trovano in una condizione di piena attivazione. Solo grazie ad un calo dell’adrenalina ci si può avvicinare al sonno e per questo sono necessarie, in media, 6 ore per la mamma e 2 ore per il neonato.

Questo lasso temporale è necessario, tra l’altro, non sono per rilassarsi gradualmente, ma anche come prodromo per l’adattamento alla vita extra-uterina. La possibilità del contatto pelle a pelle in queste prime ore è fondamentale per tantissimi aspetti: da quelli relazionali relativi al primo contatto mamma-bambino; a quelli più prettamente nutrizionali poiché  si stimola l’attivazione della montata lattea (il neonato posato sul ventre istintivamente cerca il seno); a quelli legati in senso più stretto alla salute, poiché si genera una prima stimolazione del sistema immunitario. Dopo 9 mesi trascorsi in un ambiente protetto, il cucciolo entra in contatto col mondo esterno per la prima volta. E allora quale ambiente batterico può essere migliore del corpo della mamma per iniziare questo processo?

Se si rispettano queste prime ore necessarie al neonato per scaricare l’adrenalina, dunque, lui puòavvicinarsi al sonno e a quel punto sarànecessario affidarsi alla gradualità per imparare a riconoscere i segnali che il piccolo darà relativamente al suo bisogno di latte o di riposo (noi mamme andiamo facilmente in panico accompagnate dall’idea del “dobbiamo essere subito competenti!!”).

Partendo dal presupposto che nei bambini, cosìcome negli adulti, il sonno alterna fasi piùprofonde a fasi piùleggere, Laura ci offre utili consigli per capire come poterci approcciare ai nostri piccoli in base al loro temperamento:

  1. BIMBI SONNOLENTI

Cogliere i segnali è importante perché i bimbi più sonnolenti non è detto che esprimano il bisogno della fame con un pianto vigoroso. Spesso ci possiamo sentire in difficoltà poiché sapendo che la produzione di latte si stimola con la suzione, temiamo che se il piccolo dorme troppo e non si attacca al seno il latte non verrà. Ecco perché è utile imparare pian piano a cogliere quelle variazioni di stato che il neonato esprime. A volte piccoli movimenti sono segnali che, se assecondati, portano a far partire bene la suzione. Questo non significa che dobbiamo puntare i nostri occhi sul piccolo stile radar per non perdere di vista nessun attimo, ma vuol dire porci in modo aperto all’ascolto del nostro piccolo lasciando alle spalle idee pre costituite del tipo “se avrà fame piangerà” e “più avrà fame più piangerà forte”

  1. BIMBI CHE DORMONO MENO

Il rispetto del bimbo torna ad essere punto focale. Quando un neonato fatica a rilassarsi la vicinanza con la mamma è ancor più importante per permettere al cucciolo di calmarsi e di entrare in sinergia con i ritmi della vita extra uterina. Purtroppo si sente ancora molto l’influenza di pensieri tipo “meglio lasciarlo giù per non dargli vizi, meglio non abituarlo ad essere cullato”…. quando invece il contatto corpo a corpo, le coccole, il dondolio, sono tutti processi indispensabili per il benessere e lo sviluppo psico-fisico del cucciolo. Nel neonato tutte le condizioni ambientali che ricordano l’esperienza uterina sono le condizioni che lo tranquillizzano di più e questo evidenza che le modalità sopra elencate sono utili per rispondere a dei bisogni e non a dare vizi e cattive abitudini.

Teniamo presente che la condizione di contenimento e di massaggio è quella fisiologica in cui il bimbo si trova a vivere per i 9 mesi della gravidanza. Poter riproporre tali condizioni è molto importante per facilitare il sonno.

Tenere, quindi, il neonato tra le braccia o offrirgli un contenimento morbido con un lenzuolino, una leggera coperta, una fascia porta bebè, possono essere strumenti utili per accompagnare il piccolo al riposo.

Solo col tempo e coi processi di crescita diventano importanti altri stimoli e il bimbo acquisisce mano a mano una autonomia diversa.

Differenze nel sonno si evidenziano anche nell’assunzione di latte materno o artificiale.

Anzitutto Laura ci spiega che al di là degli aspetti culturali e sociali, è importante  non dimenticare che l’imprinting biologico che ci accompagna è quello del mondo animale a cui apparteniamo: i mammiferi.

Tra i mammiferi noi siamo tra quelli che hanno un latte fatto per saziare il neonato per un periodo limitato di tempo perché siamo definiti “mammiferi portatori” : il bambino sta là dove c’è la mamma.

Questo ci differenzia dagli animali predatori, i quali devono lasciare i cuccioli nella tana per andare a caccia e hanno un latte più nutriente perché l’assenza potrebbe essere più prolungata.

Detto ciò, con il latte materno le pause tra un momento di riposo e il successivo sono più brevi perché il latte è più digeribile e la sua formulazione può cambiare di poppata in poppata e durante la poppata stessa a seconda delle esigenze del piccolo; il latte in formula ha una composizione standard e l’unica variabile è la quantità che viene somministrata.

Attualmente si tende a sostenere un allattamento materno e solo in casi particolari e specifici si ricorre al latte di formula sin dai primi attimi di vita, per cui nella stragrande maggioranza dei casi quando parliamo di sonno del bambino nelle prime ore di vita facciamo riferimento ad una condizione in cui c’è l’allattamento al seno.

In ultimo, non dimentichiamo le variabili ambientali che possono interferire col sonno di un neonato:

– La temperatura della stanza

La temperatura ambientale a cui dovrebbe stare un neonato dalle prime ore dopo la nascita dovrebbe essere stabile intorno ai 21-22 gradi centigradi

Sopra ai 27° diminuisce il desiderio di suzione e può aumentare il pianto come sintomo di disagio; se invece l’ambiente è troppo freddo, i neonati potrebbero piangere per esprimere il malessere che provano e usare così ulteriori energie per difendersi dal freddo stesso.

La termoregolazione del neonato non è stabilizzata, per cui a seconda della temperatura esterna e dell’attività del bambino bisogna adeguare l’abbigliamento.

Per valutare la regolazione termica di un neonato non si devono prendere in considerazione le estremità, ma è sufficiente toccare la parte che congiunge il collo con la schiena

  • L’ambiente più o meno calmo e pacato

Un ambiente tranquillo è assolutamente indispensabile per il piccolo affinché possa serenamente iniziare la sua vita tra noi, sia che debba dormire, sia che abbia bisogno di mangiare, sia che voglia stare a contatto con mamma e papà.

Le troppe visite nelle prime ore di vita disturbano molto il bio-ritmo del neonato che potrebbe quindi presentarsi più irrequieto

Ricapitolando, le variabili che possono influenzare il sonno nelle prime ore di vita sono molte. Laura ci ha permesso di evidenziare alcune:

  • tipo di parto
  • necessità di scarica dell’ormone adrenalina
  • temperamento del neonato
  • tipo di allattamento
  • temperatura della stanza
  • ambiente più o meno tranquillo
  • stretta vicinanza con la mamma

Insomma, tante, come sempre, le dimensioni da considerare, ma nell’elencarle e descriverle non vogliamo creare allarmismo, ma anzi aiutarvi a capire che più aspetti conoscete, maggiore sarà la vostra capacità di gestire la situazione.

Concludiamo ricordando un ultimo aspetto: l’interconnessione che si crea tra bimbo e mamma anche rispetto ai ritmi del sonno.

Per regalare un buon sonno al neonato è importante che anche la mamma possa riposare. Ovviamente con un cucciolo il sonno della mamma sarà un sonno diverso da quello di prima, ma una mamma riposata sarà in grado di trasmettere maggiore calma al proprio piccolo!

Quindi: riposiamo mamme! Riposiamo appena possibile!

Poiché un buon sonno è un grande regalo che possiamo fare sia a noi che ai nostri cuccioli dato che, proprio mentre si dorme, avviene lo sviluppo cerebrale e si produce maggiore ormone della crescita!

Dottoressa Francesca Quartero

Con i più sentiti ringraziamenti alla Dottoressa ostetrica Laura Rosati